Le varici
Si stima che una quota tra il 10 ed il 33% della popolazione Italiana sia affetta da varici, ossia da vene sottocutanee nelle gambe che si dilatano ed assumono un aspetto tortuoso. La compressione e la chirurgia possono evitare le complicanze relative alla malattia venosa.
In caso di insufficienza venosa, le grandi vene situate sotto la pelle degli arti inferiori, chiamate safene, e le piccole vene che comunicano tra di loro, possono dilatarsi. Quando le valvole responsabili del riflusso di sangue verso il cuore perdono la loro efficacia, il sangue ristagna e dilata le vene, che diventano tortuose. Le varici sono caratterizzate da un diametro di oltre 3 mm, contrariamente alle varicosità o teleangectasie, più sottili e meno evidenti.
Le varici "essenziali": fattori di rischio
Le varici legate all'insufficienza venosa sono dette "essenziali". Più raramente le varici possono anche apparire in seguito ad altre patologie, come ad esempio le trombosi venose (formazione di un coagulo di sangue in una vena). Le varici sono spesso accompagnate da altri segni di insufficienza venosa, come la sensazione di gambe pesanti ed il prurito. L'età, il sesso femminile, la predisposizione familiare, l'obesità e la gravidanza sono fattori che favoriscono le varici legate all'insufficienza venosa. Anche gli sportivi possono presentare delle varici.
Dalle varici alla malattia venosa: evoluzione
La gravità delle varici varia a seconda della fase di evoluzione: da una leggera varice, palpabile in particolare a livello del malleolo, a numerose varici molto visibili in più punti della gamba, accompagnate da problemi cutanei. La trombosi, le emorragie e le lesioni cutanee possono essere una complicanza delle varici.
Nelle prime fasi, la malattia varicosa può essere trattata indossando calze di compressione. Ma quando le varici sono più evidenti e rischiano di generare complicanze, vanno spesso trattate con un intervento chirurgico. Attualmente esistono vari metodi per asportare le vene problematiche: lo "stripping", la flebectomia, la rimozione dall'interno mediante calore (laser, radiofrequenza) o la scleroterapia.